domenica 24 marzo 2013

Non molliamo

Si è vero, due giorni infiniti di gara. Migliaia di combattimenti e stanchezza e mal di schiena e pacche sulle spalle e strette di mano e cazziatoni e sorrisi e pianti ed esultanze e gioia e noia. E occhiatacce e giudizi e errori arbitrali e grandi ippon e qualche sporcata. E regole nuove che non si sanno e regole vecchie e interpretazioni folli del nuovo regolamento. E premiazioni e ritardi e inf...ortuni e nomi storpiati. E vittorie e sconfitte. Entri in un palazzetto alle nove del sabato mattina e ci esci alle nove della domenica sera, praticamente. Meno male che ci sono i panini, anche se costano un sacco, e il caffè. E i gadgets e chi scrive le cinture. È vero, due giorni infiniti di gara. Ma quando ti giri durante il riscaldamento la domenica mattina e vedi otto tatami, otto, pieni zeppi di giovani judoka che si riscaldano emanando nell'etere quel misto di euforia eccitazione ed agitazione che solo loro sanno emanare, beh, sorridi. E pensi, dai, che ce la facciamo. Non molliamo, Italia del judo. Forza! Cambia tutto. I regolamenti, gli staff tecnici, i nomi famosi, quelli non famosi. Ma fa parte del gioco, che si condividano i cambiamenti o no. Insegniamo quello, ai nostri giovani judoka. Qualsiasi cosa succeda, che si vinca o si perda, non si molla mai. Così, come riempiono quegli otto tatami quei settecento piccoli guerrieri. Vicini gli uni agli altri. Tutti rivali, è vero. Ma, come diceva chi ha inventato la nostra passione, tutti insieme.



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